Nonostante sia una misura attaccata da ogni parte politica, il Superbonus si sta rivelando uno dei pochi traini dell’economia italiana tanto che il settore edilizio nel 2021 ha avuto un balzo in avanti del 21,6%. Questa crescita ha contribuito in maniera netta nel 2021 a fare crescere ogni indotto, tanto che l’ISTAT ha comunicato, nei conti economici nazionali, che il Pil italiano in volume è cresciuto del 6,7%, con un dato superiore rispetto alla stima di aprile.
Analizzando i numeri il valore aggregato del PIL ai prezzi di mercato risulta pari a 1.782.050 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 6.614 milioni rispetto sempre alle stime della scorsa primavera.
Dal lato della domanda, spiega l'Istat, a trainare la crescita del Pil è stata, appunto, soprattutto la domanda interna resa più consistente dal settore edilizio, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi molto più limitati. Dal lato dell'offerta di beni e servizi, si confermano la contrazione in agricoltura e gli aumenti consistenti del valore aggiunto nelle attività industriali e nella maggior parte dei comparti del terziario. In dettaglio, gli aumenti del valore aggiunto sono stati dell'11,5% nell'industria in senso stretto, del 21,6% nelle costruzioni e del 4,7% nei servizi; in diminuzione dell'1,3% nell'agricoltura, silvicoltura e pesca che hanno risentito in maniera maggiore degli aumenti dei prezzi di beni come i fertilizzanti. All'interno dei servizi, si registrano incrementi nel comparto che raggruppa commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli, trasporto e magazzinaggio, servizi di alloggio e di ristorazione (+10,7%), nei servizi di informazione e comunicazione (+2,8%), nelle attività finanziarie e assicurative (+0,8%), nelle attività immobiliari (+1,9%), nelle attività professionali, scientifiche e tecniche; amministrative e servizi di supporto (+7,3%) e nel comparto delle amministrazioni pubbliche, difesa, istruzione, salute e servizi sociali (+1,6%).