Secondo i dati ISTAT, è tornato a crescere nel quarto trimestre 2021 il numero totale delle registrazioni delle nuove imprese. La costituzione di nuove attività imprenditoriali ha infatti fatto segnare un nuovo aumento congiunturale del 4,1%, dopo che tale dato aveva conosciuto una lieve flessione del trimestre precedente (-0,9%).
La spinta alla nascita di nuove società è stato determinato soprattutto dalla estrema reattività agli incentivi edilizi nel settore delle costruzioni, infatti in questo settore il dato è aumentato addirittura del 20,2%. Anche il comparto dei trasporti, dopo la fase depressiva pandemica, ha fatto segnare dei numeri positivi crescendo del 9,4%; i dati negativi, invece, sono stati registrati nel commercio, con una diminuzione del 5,2%.
Oltre al settore del commercio, uno dei più tartassati dalle restrizioni del governo, sono state anche in diminuzione le nuove società degli esercizi ricettivi e di ristorazione (-1,5%) e si sono ridotte del 4,4% anche le nuove realtà imprenditoriali nella manifattura, dopo due trimestri in decisa risalita. Il dato aggregato, al netto della stagionalità, ci mostra un quadro in cui le nuove registrazioni che hanno finalmente superato i livelli pre-crisi sono state solo quelle relative ai settori delle costruzioni, dei servizi di informazione e comunicazione e delle attività finanziarie, immobiliari e professionali.
Rispetto al quarto trimestre del 2020, il numero complessivo di registrazioni è risultato comunque in aumento (+10,5%), con un unico settore in calo, il commercio, che continua il suo declino, schiacciato anche delle piattaforme digitali, con una riduzione del 9,9%. Considerando tutto il 2021, il numero di registrazioni è mediamente cresciuto del 14,6% rispetto all’anno precedente. Dopo i quasi 400 mila fallimenti dovuti alle misure di contenimento della pandemia, nell’ultimo trimestre del 2021 i fallimenti sono risultati marcatamente in calo in tutti i settori. Si è registrata una diminuzione complessiva del 18,6% rispetto al trimestre precedente e del 21,3% rispetto al quarto trimestre del 2020.
Secondo i dati ISTAT nel 2021 il numero totale di fallimenti (dato grezzo) è cresciuto del 18,5% rispetto al 2020 ma rimanendo ancorato al di sotto dei livelli osservati negli anni precedenti l’emergenza sanitaria.