Questa mattina il MiTE è stato nuovamente preso di mira da alcuni attivisti che hanno fatto irruzione al Ministero della Transizione Ecologica. Dopo gli atti vandalici di ieri, all’interno e all’esterno dell’edificio, oggi dieci ragazzi si sono introdotti nel palazzo riuscendo ad arrivare fino al quinto piano, dove si trovano anche gli uffici del ministro. Tra lo sconcerto e la paura dei dipendenti, colpiti dalla vernice, gli attivisti sono stati fermati grazie all’intervento delle forze dell’ordine e posti in stato di fermo.

“E’ una brutta parentesi - commenta il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani - perché questa è un’istituzione dello Stato. Sono atteggiamenti violenti: hanno anche spinto alcune persone, le hanno imbrattate di vernice, hanno danneggiato diversi piani all’interno. E’ un peccato, questo è l’effetto di un clima teso: ci sono troppe cattiverie, leoni da tastiera che si esibiscono. Bisogna ritornare a un po’ di serenità”.

“A me spiace – prosegue il ministro - che la transizione ecologica venga vista come un argomento divisivo: siamo tutti d’accordo sul fatto che bisogna fare subito delle scelte importanti per il clima. Bisogna farle nel rispetto del mondo del lavoro, della società, delle persone più deboli. E’ un’operazione complessa, se fosse stata semplice l’avremmo già fatta. Ci vuole un po’ di pazienza da parte di tutti. Queste forme di attivismo violento non hanno giustificazione”.

“Adesso – conclude Cingolani - mi farebbe piacere che tutti prendessero le distanze da questi eventi, perché questo non ha niente a che fare con l’ambientalismo e vorrei proprio esser sicuro che fossimo, almeno su questo, tutti d’accordo”.