E’ stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, il Decreto legge 27 gennaio 2022 n.4, cosiddetto “Sostegni Ter”. Il testo definitivo ha confermato la stretta sui bonus fiscali, in particolare per quanto riguarda la forte limitazione alla cedibilità del credito. Secondo quanto stabilito dall’articolo 28 (“Misure di contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche”) i beneficiari della detrazione potranno cedere il credito ad altri soggetti (ad esempio banche) ma questi non potranno cederlo a loro volta. Stesso discorso per i fornitori che decidono di praticare lo sconto in fattura.
La circostanza ha provocato la reazione della Rete Professioni Tecniche che ha confermato la netta contrarietà a questo provvedimento. "I professionisti tecnici italiani - si legge in un comunicato stampa - trovano davvero paradossale che un decreto che si definisce “Sostegni” finisca con l’affossare l’iniziativa del Governo che in questi ultimi mesi si è dimostrata di gran lunga la più efficace, a tal punto da determinare buona parte della crescita economica che il Paese ha registrato nel corso del 2021. Così come appare paradossale che questa nuova stretta, che di fatto bloccherà gli interventi, frenando il rilancio dell’economia e riducendo di molto la crescita del Pil, sia stata inserita proprio in questo Decreto".
"Per l’ennesima volta la RPT è costretta ad assistere al tentativo di scoraggiare l’utilizzo di questi strumenti. E’ facile prevedere come questa ulteriore modifica aumenterà l’incertezza e la confusione tra gli operatori del settore e tra i cittadini beneficiari, col risultato di ridurne fortemente la portata. Il tutto a detrimento del rilancio economico.
"I professionisti tecnici comprendono l’esigenza del Governo di limitare i fenomeni di frodi e speculazioni. Tuttavia, ritengono che la via seguita sia quella sbagliata. A questo proposito, avevano suggerito un emendamento che, salvando la cedibilità del credito, avrebbe consentito di ovviare al rischio frodi, sfruttando meglio gli strumenti informatici e le banche dati a disposizione dell’Agenzia delle Entrate. Purtroppo le nostre proposte in merito non sono state prese in considerazione.
Purtroppo la RPT è costretta a constatare che nel nostro Paese la lotta alle pratiche illecite non viene condotta tramite semplificazioni e controlli, ma ancora una volta attraverso la riduzione dell’efficacia delle leggi".