Vola l’intera economia che, trainata dalla favorevole spinta data anche dalla crescita globale, continua a procedere su un sentiero di crescita stabilizzando la ripresa iniziata in seguito all’allentamento dei vari lockdown.
In Italia, infatti, soprattutto nel mese di novembre si è registrato un netto aumento della produzione industriale il cui indice in aumento ha seguito l’aumento trainante della produzione del settore delle costruzioni nel mese precedente.
Inoltre si è anche consolidato il dato relativo agli indici relativi al mondo del lavoro con una ripresa dell’occupazione e una riduzione della disoccupazione e dell’inattività. Il mercato del lavoro resta, comunque, ancora il tallone di Achille del sistema Italia che non riesce a scrollarsi di dosso il duplice problema dei salari molto bassi e della disoccupazione giovanile alle stelle.
Come in ogni fase espansiva, la ripresa economica è stata accompagnata da una fase di accelerazione dei prezzi al consumo che spinta dall’ormai inarrestabile aumento dei prodotti energetici e delle materie prime, proprio a fine anno, ha mostrato indici inflazionistici molto importanti anche se, considerando l’indice medio al 2021, l’inflazione italiana è risultata comunque inferiore a quella della zona euro.
Nel quarto trimestre dell’anno passato, la fiducia di famiglie e imprese si è mantenuta su livelli storicamente elevati, prefigurando il proseguimento della fase espansiva che ha caratterizzato il 2021 anche nel 2022, soprattutto se il governo riesce a superare il breakdown psicologico dello stato di emergenza.
Parlando di numeri, stando alle previsioni dell’OCSE, nel 2021 il Pil mondiale è cresciuto del 5,6%, mentre aveva fatto segnare un -3,4% nel 2020, collocandosi su livelli superiori a quelli del 2019. La congiuntura internazionale resta però caratterizzata da andamenti molto eterogenei tra i diversi paesi che risentono dei diversi tassi di inflazione.
Gli scambi globali, dopo una moderazione nei mesi estivi, hanno riacquisito il dinamismo mostrato nei precedenti. Il commercio globale, a ottobre, è aumentato infatti dell’1,6% in termini congiunturali (-1,1% a settembre) spinto dall’incremento delle esportazioni degli Stati Uniti (+9,3%) e delle importazioni della Cina (+6,8%).