Dura nota da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Gli enti hanno richiamato il Governo sostenendo che “non sono state coinvolti in maniera appropriata nella preparazione del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), tenendo conto delle competenze costituzionali loro riconosciute, e che le diverse forme di consultazione sono state episodiche e non strutturate”.
Proprio mentre si evidenziano i timori per la tenuta degli uffici delle amministrazioni territoriali in vista della grande mole di attività connesse alla realizzazione dei progetti, ed emergono alcune incongruenze sulle cifre destinate alle regioni del sud, la Conferenza delle Regioni segnala come sia “necessario che le Regioni e le Province autonome partecipino con propri rappresentanti alla Cabina di regia e ai Comitati interministeriali tematici per la transizione ecologica e per la transizione digitale, sia a livello tecnico che politico, nelle determinazioni che coinvolgono le relative competenze, sovente di natura primaria”.
Nella nota, ancora, si leggono alcune puntuali e perentorie richieste: “le Regioni e le Province autonome ritengono che, tutte le decisioni e le attività connesse al PNRR, a qualsiasi titolo interferenti le proprie competenze, costituzionalmente e statutariamente declinate, debbano essere assunte e realizzate sulla base di criteri e linee guida condivise; è necessario che la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sia coinvolta direttamente e in via principale in tutte le decisioni di programmazione e attuazione del PNRR, così come le singole Regioni, per quanto riguarda la programmazione e le opere ed attività nei loro territori”.
Infine, l’allarme sull’attuale assetto delle procedure che, ad avviso delle Regioni, “risulta incompatibile con la celerità e l’efficacia della spesa e determinerà rallentamenti e contenziosi nelle successive fasi esecutive”.