Continuano le iniziative degli Ordini territoriali per celebrare l’importante ricorrenza. Perrini (CNI): “Gli ingegneri devono proiettarsi verso il futuro, restando fedeli al ruolo svolto in questi cento anni nella società”.
Continua ad essere molto fitto il calendario degli eventi con i quali gli Ordini territoriali degli ingegneri celebrano i cento anni dall’istituzione dell’Albo. Ricordiamo che nello scorso giugno si è tenuta la celebrazione ufficiale da parte del Consiglio Nazionale Ingegneri e che, in occasione di questa ricorrenza, il Presidente del CNI Angelo Domenico Perrini e il suo omologo del CNAPPC qualche settimana fa sono stati ricevuti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Di particolare interesse gli eventi che si sono tenuti nei giorni scorsi a Trani e a Cuneo. A Trani, il 13 ottobre, sopo i saluti introduttivi del Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di BAT Antonia Cascella, il Presidente Perrini si è soffermato sulle iniziative a tutela della figura dell’ingegnere. A seguire, grazie soprattutto ad eminenti ospiti provenienti dal mondo accademico, sono stati affrontati temi quali il ruolo degli ingegneri a difesa della fragilità del territorio, la pianificazione e la progettazione dello stesso, il green building e la transizione energetica.
A Cuneo, il 14 ottobre, è stata organizzata una serata con gli ingegneri al fine di interrogarsi, in occasione di questi primi cento anni, sugli scenari della professione e le opportunità per il futuro. Anche a questo evento ha partecipato il Presidente Angelo Domenico Perrini che ha portato i saluti del Consiglio Nazionale. Inoltre, il Vice Presidente Vicario Remo Vaudano ha contribuito ad alimentare la tavola rotonda tecnica. A fare da padrone di casa il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Cuneo Adriano Scarzella. Nell’occasione sono stati premiati gli ingegneri che vantano 50 e 60 anni dalla laurea in ingegneria.
“Gli eventi celebrativi dei cento anni dalla nascita del nostro Albo – ha commentato Angelo Domenico Perrini –, che si stanno tenendo in maniera capillare nei nostri territori, rappresentano un’occasione irripetibile per riflettere su cosa è stata la nostra professione in questo secolo di vita, ma soprattutto quali sono i nuovi orizzonti verso i quali gli ingegneri italiani devono muovere. Occorre aprirsi sempre alle opportunità del futuro, tenendo fede al tempo stesso al ruolo che ingegneri hanno tradizionalmente svolto in questo paese, a tutela degli interessi e del benessere dei cittadini. Il lavoro sulla sicurezza sismica, sulla mitigazione del rischio idrogeologico, il contributo alla transizione energetica, la progettazione di grandi infrastrutture, la tutela e la riqualificazione del nostro patrimonio edilizio, sono solo alcuni esempi di come gli ingegneri possano e debbano continuare a tenere fede all’importante ruolo che svolgono all’interno della nostra società”.