“La nostra missione è quella di costruire una identità comune fondata su principi che siano un comune denominatore attraverso i quali si amplifichi il nostro ruolo sociale. Ecco perché proprio in questo anno va costruito un “Manifesto dei principi fondativi della nostra professione” nel quadro dei valori etici che devono esserne  la guida. Un Manifesto che deve essere aperto a quei soggetti che, insieme a noi, contribuiscono, ciascuno con le proprie capacità a realizzare quelle trasformazioni di città e territori - di cui noi siamo gli artefici attraverso l’ideazione e la realizzazione del Progetto - ma che necessitano anche di altre competenze. La fase eccezionale che stiamo vivendo, ricca di potenzialità ma anche di profonde contraddizioni, in cui hanno avuto un ruolo determinante le crisi che si sono succedute negli ultimi anni, si presenta come una grande sfida che, come professionisti,  non possiamo disconoscere, a cominciare da quella del PNRR che assume un grande valore strategico in grado di proiettare il nostro Paese nel futuro”. 

Così Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) alla vigilia di “Open Studi Aperti” che da l’avvio, domani 23 giugno, alle iniziative per il Centenario dell’istituzione dell’Ordine degli Architetti. Sono oltre 500 gli eventi, Rassegne, Festival, Mostre, Lectio magistralis, tra quelli inseriti nell’ambito di Open Studi Aperti e quelli organizzati autonomamente  dagli Ordini territoriali che caratterizzato quella che può definirsi come la più grande manifestazione di Architettura diffusa su tutto il territorio nazionale. Filo conduttore di tutte le manifestazioni culturali  è la valorizzazione della funzione civile  dell’architettura e di una professione, quella di Architetto, Pianificatore, Paesaggista e Conservatore, sempre più essenziale nel fornire risposte ai bisogni delle comunità, poiché realizza interventi che hanno sempre di più una valenza sociale. Per Alessandra Ferrari, Responsabile del Dipartimento Cultura del CNAPPC ‘’il  Centenario non è solo una ricorrenza.  Appartenere da 100 anni ad un Ordine professionale è azione durevole ed essenziale. E’ condivisione di un patrimonio valoriale fondato sul sapere specifico dell’attività professionale condotta sull’aderenza ad un quadro etico-comportamentale e ciò a garanzia non del professionista ma del destinatario: tutta la collettività.  Il futuro delle nostre generazioni infatti è legato a come si progettano le città e al giusto equilibrio sociale, economico, energetico e soprattutto ambientale. La delicata strategicità del nostro lavoro che ha conoscenze tecniche e umanistiche riconosciute a livello europeo è quindi  evidente. L’architetto costruisce per l’uomo e per la storia e il suo lavoro ha un profondo valore etico e sociale. ‘’ L’Ordine è il garante della difesa degli interessi collettivi, a tutela del rischio che l’attività professionale venga spinta, sulla scia di talune tendenze economico finanziarie europee prive di visione, verso un attività meramente economica. Sarà ponte tra le esigenze espresse territorialmente dai cittadini e gli architetti che  guidano le trasformazioni dei territori.