E’ entrato nel vivo - con l’avvio dei workshop dedicati alla ricostruzione di aree simbolo devastate dalla guerra - “Design for Peace" - il Progetto del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) e dell’Ordine degli Architetti PPC di di Roma e provincia (OAR) - realizzato in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo delle Comunità e dei Territori dell’Ucraina tramite l’Ambasciata d’Ucraina in Italia.Le aree - cinque in questa fase iniziale che costituiscono oggetto dei workshop - sono state individuate dall’Ambasciata e riguardano: il Palazzo comunale della cultura "Korabelnyi" di Mykolaïv; il Complesso sportivo dell'Università tecnica nazionale "Istituto politecnico di Kharkiv"; il Laboratorio del Ginnasio comunale di Korosten intitolato a Volodymyr Synhaivskyi; l’Università Pedagogica Nazionale di Kharkiv intitolata a G. Skovoroda; l'edificio accademico della Facoltà di Economia dell'Università Nazionale di Kharkiv intitolata V. N. Karazin.
Il Progetto si avvale del sostegno del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha finanziato le borse di studio per i rifugiati ucraini under 35 già laureati o iscritti ad un corso di laurea in architettura che hanno trovato ospitalità nel nostro Paese a seguito degli eventi bellici.
Il fine è quello di mettere a sistema - attraverso la collaborazione con realtà professionali italiane tramite l’attivazione di specifici workshopo - creatività, progettualità e cooperazione in modo da definire una visione per la ricostruzione post bellica delle città ucraine.
“Il successo che ha riscontratato questa iniziativa con l’adesione, in tutta Italia, da parte degli Architetti PPC italiani e di studi professionali di tutte le dimensioni - sottolinea Marcello Rossi, Consigliere del CNAPPC - testimonia l’essenza della mission della nostra professione che è quella di tenere insieme competenze e capacità tecniche con una forte vocazione di impegno sociale. Tra le prossimi azioni del Consiglio Nazionale vi è sicuramente quella di estendere “Design for peace” ad atri Paesi che subiscono le conseguenze dei conflitti”.
Rossi ha anche ricordato la grande disponibilità dei professionisti italiani, all’indomani dello scoppio del conflitto, ad aprire le porte dei propri studi accogliendo colleghi e studenti rifugiati nel nostro Paese. Per facilitare questa accoglienza professionale il CNAPPC ha redatto specifiche “Linee guida per l’accoglienza di professionisti e studenti ucraini presso le realtà professionali italiane” consultabili su https://www.architettiecooperazione.org/linee-guida-per-laccoglienza-di-professionisti-e-studenti-ucraini-presso-le-realta-professionali-italiane/Per Paolo Anzuini, Consigliere dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia con delega all’internazionalizzazione “Design for Peace coincide perfettamente con il processo di internazionalizzazione professionale. Integra e combina accoglienza, inclusione, trasferimento reciproco di competenze, crescita del team, comunicazione multilingue, opportunità professionali extraterritoriali. Gli studi di architettura che hanno aderito, dimostrano e confermano la resilienza personale e professionale degli architetti”.
Alla fine del periodo di workshop - presumibilmente nella primavera 2023 - i progetti, pubblicati in un apposito catalogo, saranno presentati in una mostra dedicata che sarà ospitata presso l’Acquario Romano, sede dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma.