"Siamo di fronte ad uno scenario paradossale. Da un lato, i dati aggiornati sull’utilizzo del Superbonus rilevano che il numero delle asseverazioni è salito a 139 mila per un investimento di circa 24 miliardi di euro, a dimostrazione della capacità di recupero in termini di efficientamento energetico del nostro patrimonio edilizio.

 

Dall’altro lato, il governo crea le condizioni per una crisi di liquidità senza sbocchi a scapito di quei professionisti e quelle imprese che hanno reso possibile il cambiamento. Il meccanismo della cessione del credito, che inizialmente era potenzialmente infinito, dopo una serie di interventi normativi maldestri, è stato drasticamente ridotto. Il credito di imposta, oggi, può essere ceduto solo una volta, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari oppure a imprese di assicurazione. Quasi tutti gli istituti bancari, però, hanno comunicato alla propria clientela di aver esaurito il plafond previsto per l’acquisto dei crediti d’imposta o di essere in procinto di farlo e di conseguenza hanno interrotto anche le operazioni in itinere.

 

I professionisti, quindi, non possono cedere i crediti d’imposta e soddisfare i propri fornitori, sebbene la committenza possa beneficiare direttamente dell’opera prestata e lo stesso Paese possa ridurre la propria dipendenza dal gas russo, grazie al lavoro dei nostri architetti e ingegneri. In una situazione analoga si trovano le piccole imprese e tra poco avverrà anche per quelle di maggiori dimensioni, che per ora usufruiscono ancora di trattamenti migliori.

 

È una situazione che rischia di produrre effetti negativi a cascata per tutto il settore edile". Questo il commento del Presidente della Fondazione Inarcassa, Franco Fietta, sulle recenti modifiche normative apportate dal governo sull’applicazione del superbonus 110%.  

 

I dati pubblicati da Enea sono certamente confortanti, continua Fietta, in quanto dimostrano che – dopo anni di campagne di sensibilizzazione - abbiamo ottenuto una concreta attenzione da parte dei cittadini ai temi dell’efficientamento energetico, ma ora siamo nella inaccettabile situazione di avere sempre più ingegneri e architetti liberi professionisti con un monte di crediti acquisiti non cedibili sul mercato; agli altri chiediamo di valutare con estrema attenzione le nuove richieste di lavoro, in quanto anche per loro il rischio di rimanere con il cerino in mano –in questo caso rappresentato dal credito fiscale - è terribilmente elevato.

 

La Fondazione Inarcassa ritiene che il governo debba riflettere su quanto sta accadendo, correggendo al più presto l’impianto normativo con la previsione di almeno un’ultima cessione dei crediti d’imposta tra istituti bancari e privati, al fine di allargare il mercato disponibile. Se tarderà ad arrivare un intervento del governo, i professionisti, ma anche le imprese e tutta la filiera dell’edilizia, saranno vittime involontarie di scelte governative ottuse, conclude Fietta.