Inarcassa ha colto la nuova opportunità d’investimento in Banca d’Italia, offerta dalla Legge di bilancio 2022, e ha incrementato al 4,93% (dal precedente 3%) la propria quota capitale, portando la partecipazione totale a 370 milioni di euro.
“Il Consiglio di amministrazione, nella riunione di gennaio, - ha dichiarato il Presidente Giuseppe Santoro - ha deciso di riallineare il rischio complessivo del portafoglio della Cassa a quello previsto dalla nuova Asset Allocation Strategica per il quinquennio 2022-26, con il relativo trasferimento di risorse sulla componente destinata alle obbligazioni governative italiane indicizzate all’inflazione e all’integrazione dell’investimento nel capitale sociale della Banca d’Italia, assets in grado di assicurare un flusso stabile di distribuzioni in un orizzonte temporale di medio lungo periodo”.
Il primo investimento nelle quote di Banca d’Italia risale a novembre 2015, per effetto della Legge 29 gennaio 2014, n. 5/2015, che estese anche agli enti ed istituti di previdenza la possibilità di detenere quote di partecipazione, fissando all’epoca il limite massimo al 3% del capitale sociale.
“Oggi come allora – conclude il Presidente Santoro – l’operazione è stata condotta facendo sistema con le altre Casse privatizzate, con il fine di perseguire l'interesse degli associati e di contribuire allo sviluppo del Paese. La diversità della previdenza privatizzata è la vera risposta sociale”.
L’incremento delle quote, deliberato per salire al 5%, è stato dimensionato al 4,93% in ragione della disponibilità delle quote in vendita.