Il Presidente di Inarcassa Giuseppe Santoro, in un una nota apparsa sul portale della Cassa di previdenza, pone il problema dei contratti per i professionisti assunti a tempo determinato dalla PA, in attuazione dei progetti PNRR e scrive al ministro della Pubblica Amministrazione, Brunetta, e al ministro del Lavoro e Politiche Sociali, Orlando al fine di aprire un tavolo per discutere alcune criticità.
Da una analisi dei contratti è emersa, infatti, la possibilità per gli assunti di mantenere l’iscrizione alla Cassa previdenziale di categoria e fruire per tutto il periodo di lavoro della ricongiunzione, senza sostenere alcun onere.
Il presidente scrive chiaramente che “Questa disposizione presenta alcune criticità e per alcuni aspetti è in contrasto con la normativa vigente, tanto da impedirne l’applicazione”.
La richiesta del presidente della Cassa di Previdenza per Ingegneri e Architetti ai ministri è di organizzare congiuntamente un tavolo di confronto per concordare le modifiche necessarie a una corretta applicazione in quanto, si sostiene nella nota, questa parte del Decreto PNRR è in contrasto con quanto prevedono sia la norma istitutiva di Inarcassa che lo statuto della Cassa.
Secondo lo statuto di Inarcassa, architetti e ingegneri, assunti con contratto di lavoro dipendente (sia a tempo determinato che indeterminato), sono di fatto esclusi dall’iscrizione a Inarcassa e versano i contributi ad altre forme di previdenza obbligatoria. Il provvedimento potrebbe rappresentare, secondo Inarcassa, “un’ingerenza nella autonomia riconosciuta alle Casse professionali”, autonomia statutaria ribadita da numerosi provvedimenti di legge.
Le criticità, sostiene inoltre il Presidente Santoro, non riguardano esclusivamente un piano squisitamente normativo, ma investono anche quello attuativo: diventa infatti difficile se non impossibile verificare con certezza la base imponibile su cui calcolare la contribuzione soggettiva e integrativa, in quanto “i redditi imponibili ai fini previdenziali presso Inarcassa sono esclusivamente quelli fiscalmente qualificati come redditi da lavoro autonomo”.
Scendendo nello specifico, se il senso della disposizione fosse quello di “consentire ai professionisti assunti con contratto di lavoro a tempo determinato nell’ambito del PNRR di mantenere l’iscrizione ad Inarcassa, non già per tale attività di lavoro dipendente, ma per l’attività di lavoro autonomo svolta contestualmente ed a latere del lavoro dipendente, sarebbe comunque in contrasto con la Legge 8 agosto 1995, n.335 istitutiva della Gestione Separata Inps”.
Infine, per quanto riguarda l’esclusione di qualsiasi onere a carico del professionista assunto con contratto di lavoro dipendente nell’ambito del PNRR per la ricongiunzione di tali periodi di lavoro, “tale disposizione risulta in contrasto con la Legge 5 marzo 1990, n.45, introducendo una forma di ricongiunzione gratuita”
L’auspicio, conclude nella nota Santoro, rivolgendosi direttamente ai ministri Brunetta e Orlando, è sicuramente quello di “sollecitare un necessario confronto in merito alle criticità rilevate in relazione alla disposizione in oggetto per addivenire ad una tempestiva modifica della stessa”.