Santoro: “Difesa dell’autonomia e investimenti strategici per il futuro previdenziale dei nostri associati”

 

Un flusso di entrate contributive al di sopra di 1,8 miliardi di euro e un avanzo economico di oltre 1,2 miliardi di euro. Sono le previsioni del budget per il 2025, approvate dal Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa nella riunione del 29 novembre 2024.

Stime positive frutto di più fattori: il risparmio previdenziale che ne è il protagonista, conseguenza diretta della ripresa del settore edile, e il risultato di una gestione finanziaria efficace, il cui contributo continuerà a essere fondamentale. Queste dinamiche hanno consentito al valore del monte redditi di Inarcassa di proseguire sulla strada dei massimi storici. A fine settembre 2024 il patrimonio dell’Associazione si è attestato a 15,2 miliardi di euro a valori correnti di mercato, contro i 13,2 miliardi di euro riportati nel bilancio di previsione dello scorso anno, con impegni importanti a sostegno dell’economia reale. Il risultato gestionale lordo di questi primi nove mesi risulta quindi pari a circa un +5,94%.

Il numero degli iscritti a fine 2024 dovrebbe attestarsi a 174.500 unità (-0,5%), per scendere a 173.800 a fine 2025 (-0,4%), mentre i pensionati contribuenti, in linea con le previsioni attuariali, supereranno le 18.000 unità (17.654 nel 2023). In favore della platea degli associati, inoltre, è prevista ancora una crescita delle risorse destinate alle misure assistenziali che raggiungeranno oltre 37milioni di euro, a testimonianza della sempre maggiore attenzione verso il welfare strategico integrato.

Tra gli elementi chiave del bilancio, la nuova Asset Allocation Strategica che punta non solo a garantire stabilità e crescita sostenibile, ma anche a generare extra-profitti che contribuiscano direttamente all'adeguatezza delle prestazioni future. La scelta di privilegiare, poi, azioni italiane e investimenti reali, anche per la correlata defiscalizzazione, rappresenta un impegno significativo verso il mercato nazionale, finalizzato a contribuire alla crescita dell’economia italiana tramite il potenziamento delle infrastrutture locali e il consolidamento dei legami con il territorio.

“Questo bilancio di previsione” ha commentato il Presidente di Inarcassa Giuseppe Santoro, “riflette non solo stime economiche, ma anche un approccio orientato a garantire stabilità, innovazione e a rafforzare sempre più il ruolo di partner strategico per i nostri associati. Le sfide comunque non mancano. Le Casse sono sempre più soggette a normative e procedure pubbliche che ne limitano l’autonomia, come l’introduzione del sistema contabile “Accrual” per le pubbliche amministrazioni, esteso anche agli Enti di previdenza. Una norma che dimentica come le nostre Casse siano già soggette a controlli rigorosi e operino con bilanci certificati secondo i più elevati standard di sostenibilità. Siamo, poi, chiamati a investire nel Paese, ma veniamo penalizzati dalla tassazione sui rendimenti delle nostre riserve patrimoniali, con un’aliquota al 26% -ulteriormente soggetta a tassazione successiva- che sottrae risorse da destinare a migliorare le prestazioni per gli iscritti. L'impegno costante nel preservare la nostra indipendenza non verrà mai meno. Tuttavia, raggiungere l’obiettivo non sarà possibile se non abbiamo al fianco le istituzioni, a cui spetta il compito di garantirci regole certe per pianificare il futuro, tutelare l’unità delle Casse Privatizzate e il diritto degli iscritti a una gestione previdenziale libera da condizionamenti. Lo ribadiremo in tutte le sedi più opportune. Non siamo soggetti pubblici, ma entità private con una funzione pubblica ben definita: garantire la sostenibilità previdenziale dei nostri associati attraverso una gestione oculata e responsabile di un patrimonio che appartiene esclusivamente a loro”.