Presentate le proposte di ProfessionItaliane
Promuovere un uso responsabile dell’intelligenza artificiale, preservando i principi dell’etica e della deontologia professionale e introducendo un sistema sanzionatorio per chi non rispetta tali valori. Incentivare il ruolo di terzietà dei professionisti ordinistici nei confronti della Pubblica Amministrazione, dei committenti pubblici e privati e dei cittadini riguardo all’adozione dei nuovi sistemi di IA, anche con riferimento agli appalti realizzati con l’ausilio delle nuove tecnologie.
E ancora: incoraggiare una formazione mirata e rivolta agli stessi professionisti sul corretto utilizzo degli strumenti digitali e sui processi decisionali degli algoritmi, analizzandone le potenzialità e i limiti.
Sono alcune delle proposte avanzate da ProfessionItaliane, l’Associazione costituita dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) in rappresentanza di 23 Consigli Nazionali degli Ordini e oltre 2,3 milioni di professionisti, in un primo documento di discussione presentato alla Presidenza del Consiglio dei ministri sul tema dello sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle sue possibili applicazioni.
Trasparenza e conoscenza dei processi decisionali, tutela di utenti e professionisti, integrazione del codice deontologico e competenze digitali sono le parole chiave su cui vertono le proposte dell’Associazione, anche alla luce del quadro regolatorio dell’intelligenza artificiale già approvato dal Parlamento europeo (AI Act), che entrerà gradualmente in vigore in Europa, e in vista di successivi provvedimenti attuativi.