Il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri interviene sul caso dell’ex convento di Giaccherino
Lo scorso sabato pomeriggio si è verificato un crollo a Pistoia nell'ex convento di Giaccherino, attualmente adibito a locale per ricevimenti, nel corso di un matrimonio. Il solaio della struttura ha ceduto all'improvviso e numerose persone sono precipitate dal primo piano al piano terra. Per fortuna non si è registrata nessuna vittima ma tante persone sono rimaste ferite. Su questo episodio interviene Angelo Domenico Perrini, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
“Purtroppo non è la prima volta che si registrano eventi del genere – ha detto -. Le notizie di crolli che si verificano nei nostri fabbricati vengono diffuse con una certa regolarità. Questa volta non ci sono state vittime e occorrerà indagare con attenzione sulle cause del crollo. Tuttavia, questo non ci solleva dall’obbligo di porre l’importante questione relativa alla verifica dello stato dei nostri edifici, soprattutto quelli vetusti, e del loro livello di sicurezza."
In attesa di saperne di più, a quanto risulta, nell’edificio soggetto al crollo nel corso del tempo sono stati fatti numerosi interventi. "In questi casi è fondamentale averne contezza e non disperdere le informazioni, in modo da pianificare le opere di ristrutturazione tenendo conto della storia specifica dell’immobile. Non è un mistero che gli ingegneri chiedano da molti anni l’introduzione del Fascicolo del fabbricato. Uno strumento che permetterebbe di acquisire un’adeguata conoscenza dello stato dei nostri fabbricati, oltre che la loro storia e tutti gli interventi di cui sono stati oggetto. Si tratta di effettuare una vera e propria diagnosi preliminare che consenta di programmare e graduare, laddove siano necessari, gli interventi di ristrutturazione e fissare i termini delle assicurazioni, a totale garanzia dell’interesse dell’intera collettività. Il CNI ritiene che questo sia l’approccio più corretto ed efficace per mettere finalmente in sicurezza il patrimonio edilizio del Paese. Tra l’altro, vorrei ricordare che il Fascicolo del fabbricato è previsto dalla stessa Direttiva UE EPDB. Una volta a regime, tale sistema sarebbe in grado di fornire in modo immediato informazioni puntuali sulla storia, sul flusso di eventuali interventi di ristrutturazione o riparazione e relative procedure autorizzative. C’è infine la questione della destinazione d’uso. Dalle prime notizie apprendiamo, ad esempio, che il locale di Pistoia era adibito a ristorante e non a sala da ballo. Anche in questo caso diventa fondamentale conoscere tutti i dettagli relativi all’immobile e, ancora una volta, è il Fascicolo del fabbricato lo strumento più adatto per acquisire ogni informazione”.
“Naturalmente – conclude Perrini – a questo fondamentale strumento va poi affiancata un’attività periodica di controllo dello stato degli edifici. Attualmente la normativa prevede che questo si faccia per quelli pubblici e non per quelli privati. E’ arrivato il momento di aggiornare la norma e di estendere l’obbligatorietà del monitoraggio anche agli edifici privati che, in molti casi, sono vecchi e necessitano di interventi anche urgenti”.