L’esponente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri è intervenuta al “Festival della Rigenerazione Urbana. Città in Scena”, in corso a Roma
"La rigenerazione urbana è un puzzle complesso che richiede il contributo di molti attori: da una parte, abbiamo il settore pubblico che deve fornire direzione e supporto; dall'altra, il settore privato e il terzo settore possono offrire innovazione, risorse e conoscenza specifica. La chiave è costruire partnership solide e sinergiche che permettano di unire forze e competenze per il bene comune".
Così si è espressa Irene Sassetti, Consigliera del CNI, delegata dal CNI ai temi della rigenerazione urbana, in occasione del suo intervento odierno al “Festival della Rigenerazione Urbana. Città in Scena”, in corso a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica.
Nel suo intervento, la Consigliera ha evidenziato la necessità di un approccio multidisciplinare alla rigenerazione urbana, con esempi concreti dalle città di Livorno e Prato. Confrontando le diverse storie e approcci di queste due città toscane, Irene Sassetti ha messo in luce l'importanza di avere una normativa sull'urbanistica basata su solide competenze e il ruolo chiave della partecipazione comunitaria e dell'utilizzo temporaneo degli spazi nell'innescare la rigenerazione urbana.
L'importanza dell'aspetto sociale nella rigenerazione urbana emerge in progetti come gli “Hangar Creativi” di Livorno e il “PrismaLab” di Prato che non solo trasformano spazi fisici, ma creano anche nuove opportunità di inclusione sociale, dialogo e collaborazione tra diversi gruppi della comunità. "La rigenerazione urbana – ha affermato ancora la Consigliera Sassetti - deve essere vista come un'occasione per ricostruire e rafforzare il tessuto sociale delle nostre città, promuovendo l'integrazione, la coesione e l'empowerment delle comunità locali".
"L'era in cui le decisioni urbane venivano prese da pochi è ormai superata - ha chiarito in conclusione -. Oggi, una pianificazione urbana efficace richiede il coinvolgimento attivo dei cittadini. Dobbiamo ascoltare, dialogare e coinvolgere attivamente le persone nelle decisioni che modellano il loro ambiente di vita. Questo non solo garantisce che i progetti rispecchino 2 le esigenze reali della comunità, ma rafforza anche il senso di appartenenza e responsabilità nei confronti della città".