Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri commenta il contenuto della circolare del Ministero e il parere positivo espresso da ANAC. “Interpretazione del Codice che va oltre il contenuto del testo”.
Nei giorni scorsi il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emesso la circolare n. 298/2023 per chiarire le modalità di affidamento nei contratti di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea, noti come "sottosoglia". Il focus è sull'interpretazione dell'art. 50 del Codice dei Contratti, che solleva un interrogativo cruciale: le procedure ordinarie sono ammissibili nei contratti sottosoglia? Secondo il MIT la risposta è affermativa.
Il provvedimento, dunque, prevede che per gli affidamenti sottosoglia è possibile scegliere, per le amministrazioni aggiudicatrici, tra l’applicazione di procedure aperte o ristrette, come disposto dalla Direttiva 2014/24/ UE.
L'Approvazione di ANAC e le osservazioni di Busia
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha accolto positivamente questa interpretazione, sottolineando la sua risonanza con le obiezioni precedentemente sollevate. Il Presidente dell’Autorità, Giuseppe Busia, ha dichiarato che la circolare rappresenta una evidente "marcia indietro" del Governo e che luna sostanziale innovazione che meriterebbe una modifica legislativa. Ma la condivisione nel merito è assoluta.
Le perplessità del CNI
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri tuttavia esprime alcune perplessità. Secondo il CNI, infatti, la circolare fornisce un'interpretazione del Codice dei Contratti che va oltre la lettura del testo che sul tema appare piuttosto lineare. In particolare, il CNI evidenzia che il nuovo Codice dei Contratti, all'art. 50, consente affidamenti diretti e procedure negoziate senza bando per i piccoli appalti, garantendo velocità e semplificazione nei processi. Senza contare il fatto che, come si evince anche dall’osservazione dell’ANAC, una circolare non può cambiare una legge. Infine, nonostante la circolare si proponga di chiarire dei dubbi, dopo una sua attenta lettura questi permangono.
Il Presidente del CNI, Angelo Domenico Perrini, esprime preoccupazione, affermando che sebbene la circolare nasca da buoni propositi, con la sua interpretazione forzata della norma potrebbe generare incertezza nei Responsabili Unici del Procedimento (RUP). Perrini sottolinea la necessità di regole chiare e stabili, richiamando l'attenzione sul rischio di una interpretazione forzata che contrasta con la chiarezza del Codice.
“Accettiamo e applichiamo qualsiasi regola dettata dal legislatore – prosegue Perrini - ma abbiamo necessità di regole chiare e stabili, evitando il ripetersi dell'isteria legislativa sul Superbonus". Sempre secondo Perrini, infatti, è necessario un intervento attraverso un "Correttivo concertato" in collaborazione con le rappresentanze di categoria, che sono enti pubblici con professionalità e competenze che applicano la materia quotidianamente e si mettono a disposizione del legislatore, al fine di migliorare il Codice in modo ponderato ed efficace.
“Su questo tema – conclude -, così come sui requisiti professionali limitati all'ultimo triennio e sulla perfetta armonizzazione dell'Equo compenso nel Codice, è necessario intervenire al più presto”.