La quinta giornata dei lavori del 65° Congresso degli Ingegneri Italiani ha visto svolgersi le ultime due tavole rotonde dedicate, rispettivamente, alla sfida del digitale e al rapporto tra professionisti e PA. I dibattiti sono stati moderati da Andrea Pancani (La7).
A proposito del dibattito dul tema del digitale, per Brando Benifei, Parlamentare europeo del PD, "dall'Europa arriveranno tante novità per il mondo dell'ingegneria, soprattutto dall'intelligenza artificiale. C'è grande attenzione sul tema del digitale, anche considerando quanto è successo in questi ultimi due anni con la pandemia. Fondamentale sarà la formazione permanente". Elisabetta Ripa (Open Fiber) ha messo in evidenza che "in quattro anni sono stati fatti passi avanti importanti. Dal 15% di copertura del territorio con la fibra si è passati al 46%. Per completare gli obiettivi servono le competenze degli ingegneri". Sullo stesso tema Eleonora Fratesi (Presidente Infratel Italia) ha illustrato i servizi su cui si sta concentrando la sua azienda, in particolare il progetto per portare la connettività nelle scuole italiane.
Salvatore Majorana (Direttore Kilometro Rosso) ha sottolineato come ci sia molto da fare sul tema culturale e delle competenze. Per Marco Gay (AD di Digital Magics) “diventerà sempre più importante il tema della centralità dell’uomo nelle questioni che riguardano l’intelligenza artificiale. Si può parlare di umanesimo digitale”. Per questo motivo, ha sostenuto Roberto Orvieto, Consigliere CNI, diventa sempre più importante la questione dell’uso che si fa dell’intelligenza artificiale. Non a caso il Consiglio Nazionale Ingegneri lavorano ad una Carta Etica su questi temi, anche attraverso il comitato C3i. Gianni Massa, Vice Presidente Vicario del CNI, ha sollevato la questione dei linguaggi: "Il linguaggio digitale – ha detto - è quello che interpreta al meglio la Next Generation. Il digitale impone un cambiamento nel linguaggio tradizionale. Serve una transizione culturale”.
La seconda tavola rotonda è stata dedicata al rapporto tra professionisti e PA, all’insegna del concetto di sussidiarietà. Marina Calderone, Presidente del CUP e dei Consulenti del lavoro, ha sottolineato come quello tra professionisti e PA sia un rapporto difficile. “Sono stati messi a disposizione fondi pari a 248 miliardi di euro: non ci possiamo permettere di sprecarli. I professionisti italiani in questo saranno fondamentali. Bisogna rifondare il rapporto tra professionisti e PA in vista del lavoro che ci attende per la realizzazione del PNRR”. Per Luciano Hinna (Università Mercatorum) "un'idea potrebbe essere quella di una sorta di volontariato manageriale. Nel senso che ciascuno nel proprio piccolo può mettere a disposizione della PA per qualche ora le proprie competenze”. Paolo Lazzara (Vice Presidente Inail) ha detto che “ciascuno deve fare un passo indietro rispetto ai propri interessi particolari. Negli ultimi tempi i professionisti hanno fatto volontariato. Ognuno deve fare la sua parte”.
Sul tema, a nome del CNI, è intervenuto anche Armando Zambrano che si è espresso così: “La PA deve senza dubbio dotarsi delle competenze tecniche necessarie facendo delle assunzioni. Il tema fondamentale, però, è quello della sussidiarietà che riguarda invece i professionisti esterni. Questi possono rappresentare un grande aiuto, in termini di semplificazione, ad esempio in tema di pareri”. Sulla stessa linea Giuseppe Santoro (Presidente Inarcassa): “Vanno bene le assunzioni di tecnici nella PA ma solo per attività di programmazione e controllo. Deve essere chiaro che chi progetta devono continuare ad essere i liberi professionisti, architetti e ingegneri”. Valdo Spini (Presidente Fondazione Rosselli) sulla riforma della pubblica amministrazione ha detto: “Questa è l’occasione per fare finalmente la riforma della PA della quale sento parlare da decenni, dai tempi di Nenni. Abbiamo accumulato grandi ritardi: è arrivato il momento di superarli”.
La giornata si è conclusa col divertente intervento di Enrico Bertolino.