I primi quattro mesi del 2022 fanno registrare un’inversione di tendenza nel mercato dei servizi di ingegneria e architettura. Rispetto al quadro emerso nello stesso periodo degli anni precedenti, infatti, se si valutano esclusivamente le gare di progettazione ed altri servizi (escludendo quindi gli accordi quadro, i concorsi, i servizi ICT e le gare con esecuzione), l’importo a base d’asta è sceso a circa 257 milioni di euro, interrompendo un trend in costante risalita che durava da 6 anni. E’ quanto emerge dal consueto rapporto del Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri.
Approfondendo l’analisi su base mensile e considerando il raffronto con gli stessi periodi dello scorso anno, si nota come questo divario tenda ad accelerare partendo da una differenza di circa 18 milioni di euro a gennaio fino ad arrivare a 64 milioni ad aprile. Tale effetto è in parte riconducibile anche all’introduzione del D.l. n° 77/2021, che stabilisce l’affidamento diretto delle gare con importo a base d’asta inferiore a 139.000 euro. E’ probabile che il dato relativo all’ammontare complessivo degli importi delle gare per servizi di ingegneria e architettura sia sottostimato rispetto al passato dal momento che, con l’innalzamento della soglia, sono aumentate le gare affidate senza bando che sfuggono alla rilevazione.
Come di consueto, vale la pena di ricordare che le stime del Centro Studi considerano solo i servizi “tipici” di ingegneria e architettura. Se si considerano anche gli accordi quadro, i concorsi di idee e di progettazione, i servizi ICT e gli importi destinati ai soli servizi nelle gare con annessa l’esecuzione dei lavori, il quadro cambia. In tal caso, infatti, la stima degli importi complessivi a base d’asta per i soli servizi di ingegneria si aggira intorno ai 518 milioni di euro, ben 93milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021, grazie anche ai 65 accordi quadro attinenti ai servizi di ingegneria e architettura messi a gara nel periodo in esame per un valore complessivo di oltre 210 milioni di euro.
Tornando all’analisi dei bandi di gara per Sia “tipici”, circa il 57% delle gare pubblicate presenta un importo a base d’asta inferiore a 100.000 euro, in linea con l’anno precedente, mentre aumenta la quota di gare con importo superiore ai 214.000 euro che passa dal 16% del 1° quadrimestre del 2021 al 25% dello stesso periodo nel 2022.
Per quanto riguarda le aggiudicazioni, nel primi 4 mesi del 2022 è aumentato il numero di gare affidate ai liberi professionisti e di riflesso, stavolta, anche l’importo medio di aggiudicazione delle gare ad essi affidati, passato da 52mila euro del 1°quadrimestre del 2021 a 73mila euro del 2022.
Com’è ormai consuetudine, la fetta di mercato relativa ai professionisti risulta ridotta: non arriva al 10% degli importi posti a base d'asta delle gare aggiudicate nel periodo in esame. Le opportunità per i professionisti aumentano in caso di partecipazione alle gare uniti a società in RTI/ATI miste: sommando anche queste gare, la quota di mercato complessiva per i professionisti arriva a superare il 50% delle gare e il 30% degli importi.
Questa tendenza è confermata se si analizza la suddivisione degli importi a base d’asta: nei bandi con importo inferiore ai 75mila euro la percentuale delle gare e la distribuzione degli importi quasi coincide, superando in entrambi i casi il 60%. Al contrario, per le gare con importo a base d’asta superiore ai 75mila euro la percentuale delle aggiudicazioni da parte dei liberi professionisti scende al 15% (19% del 2021) e quella degli importi addirittura al 5,7%.