Sono stati da poco pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea gli orientamenti tecnici sull’impermeabilizzazione climatica delle infrastrutture nel periodo 2021-2027. Il documento è stato redatto allo scopo di fornire che una serie di misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici nello sviluppo di progetti infrastrutturali.
In questo modo si “consente agli investitori istituzionali e privati europei di prendere decisioni informate su progetti che si qualificano come compatibili con l’Accordo di Parigi. Il processo si articola in due pilastri (mitigazione, adattamento) e due fasi (screening, analisi di dettaglio). L’analisi dettagliata è subordinata all’esito della fase di screening, che contribuisce a ridurre gli oneri amministrativi”.
Sul tema, che appare particolarmente strategico un paese che da decenni vede il suo sviluppo infrastrutturale decisamente rallentato anche a causa della natura del territorio e della incapacità di far fronte a progressive difficoltà, è intervenuto oggi il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.
"L'attenzione e la sensibilità del Governo nell’accelerazione della transizione ecologica nel settore delle infrastrutture e della mobilità, anche al fine di raggiungere gli obiettivi dell'Agenda 2030 dello sviluppo sostenibile e del Green deal europeo, è evidente. Se si guarda ai fondi del Pnrr circa il 40% delle risorse saranno destinate a progetti e iniziative che contribuiscono a raggiungere gli obiettivi climatici. Guardando, invece, ai quasi 62 miliardi, la quota allocata al nostro ministero, il 56% delle risorse è allocato a investimenti da realizzare nelle regioni del Sud e il 76% a investimenti che contribuiranno a contrastare il cambiamento climatico".
"Uno degli interventi avviati - ha aggiunto - è il Programma nazionale della qualità dell’abitare, definito dal Governo precedente ma che noi stiamo attuando, e che a valere sul Pnrr con 2,8 miliardi di fondi aggiuntivi è stato in grado già di finanziare circa 160 progetti di riqualificazione urbana, anche in un'ottica di superamento delle disuguaglianze e riduzione dei rischi ambientali in tantissime città. Parliamo quindi di 3,2 miliardi di euro, ci sono ancora nel portafoglio progetti che potrebbero essere finanziati per circa 1 miliardo e speriamo possano esserlo attraverso altri strumenti finanziari".
Sull’esigenza di una ricognizione tecnica e sulle linee da tracciare per il futuro il Ministro ha informato che ad aprile ha istituito “una commissione guidata da Carlo Carraro, uno dei più grandi esperti mondiali di economia ambientale, con l’obiettivo di individuare come le sfide derivanti dai cambiamenti climatici impatteranno su infrastrutture e sistemi di mobilità e di proporre iniziative per anticipare e mitigare i rischi ai quali il sistema infrastrutturale, anche a livello delle singole città, è già esposto. L’obiettivo è aumentare la resilienza dei sistemi infrastrutturali e di rete e la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici di questi sistemi”
Questa commissione dovrà quindi produrre una relazione puntuale sullo stato dell’arte e sui provvedimenti da prendere nel breve periodo.
"Trasporti e infrastrutture – ha concluso Giovannini - sono uno dei settori cruciali per vincere la lotta contro il cambiamento climatico e ridurre i danni che infliggerà anche al nostro patrimonio culturale. Abbiamo bisogno di anticipare i tempi. Tra le proposte fatte dal ministero al Mef c’è la creazione di un fondo pluriennale per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Credo sia arrivato ormai il momento di investire in modo pluriennale e permanente anche sull’adattamento al cambiamento climatico che ormai è già presente e resterà con noi anche i prossimi anni”.