Nel corso del 2020 si è registrata, a causa dell'emergenza sanitaria in corso, una consistente diminuzione del numero delle partite Iva aperte (-14,8%). Dal febbraio 2020 ad agosto 2021, si legge nella nota del CGIA, il numero complessivo dei lavoratori indipendenti è sceso di 302 mila unità (-5,8%). In termini assoluti il numero totale dei professionisti autonomi è sceso sotto la soglia dei 5 milioni (per l'esattezza 4.936.00).
La CGIA chiede subito un tavolo di crisi sul lavoro autonomo. "Mai come in questo momento, - si legge nella nota del 9 ottobre - infatti, è necessario dare una risposta ad un mondo, quello autonomo, che sta vivendo una situazione particolarmente delicata. Intendiamoci, misure miracolistiche non ce ne sono. E non dobbiamo nemmeno dimenticare che in questo ultimo anno e mezzo oltre ai ristori (ancorché del tutto insufficienti), gli esecutivi che si sono succeduti hanno, tra le altre cose, approvato l’Iscro, esteso l’utilizzo dell’assegno universale per i figli a carico anche agli autonomi ed è stato introdotto il reddito di emergenza per chi è ancora in attività. Tutte misure importanti, ma non sufficienti per arginare le difficoltà emerse in questi mesi di pandemia."